
Un terremoto è un’improvvisa e violenta vibrazione del suolo causata dal rilascio di energia accumulata all’interno della Terra. Questa energia si libera generalmente a causa del movimento delle placche tettoniche, che si sfregano, si scontrano o si allontanano tra loro lungo faglie geologiche.
L’Italia è uno dei Paesi europei più esposti al rischio sismico. La sua posizione geografica, lungo la linea di convergenza tra la placca africana e quella eurasiatica, rende il territorio particolarmente vulnerabile ai terremoti, spesso anche di forte intensità. Non è un caso che la storia sismica italiana sia costellata da eventi drammatici che hanno segnato profondamente intere comunità.
Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il territorio italiano è suddiviso in quattro categorie di rischio sismico, con le aree dell’Appennino centrale, del Friuli Venezia Giulia, della Calabria e della Sicilia orientale considerate tra le più pericolose. È proprio lungo l’Appennino che si concentra la maggior parte degli eventi sismici significativi registrati negli ultimi decenni.

Il nostro Paese ha vissuto terremoti devastanti come quello di Messina e Reggio Calabria del 1908, il sisma dell’Irpinia nel 1980, quello dell’Aquila nel 2009 e quello di Amatrice e Norcia nel 2016. Ognuno di questi eventi ha causato migliaia di vittime e danni ingenti al patrimonio edilizio e culturale.
E’ di questi minuti la notizia di ben quattro scosse di terremoto registrate in Italia. La terra è tornata improvvisamente a tremare nella nostra Penisola, creando attimi di grande panico tra la popolazione. Al momento non si segnalano danni gravi a persone o edifici, ma la situazione è costantemente monitorata dalla Protezione Civile e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli ultimi aggiornamenti sono di questi minuti: ecco tutti i dettagli .

Erano circa le 21, quando la quiete apparente di una domenica sera come tante, è stata bruscamente squarciata dal tremore del sisma. Inizialmente impercettibile per alcuni, il movimento tellurico si è fatto via via più intenso, alimentando il panico generale.
La conferma è arrivata pochi minuti dopo: a partire dalle 20.43 locali, la zona dei Campi Flegrei è stata interessata da uno sciame sismico, con quattro scosse registrate nell’arco di appena sette minuti. I dati dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) parlano chiaro: la prima scossa, di magnitudo 1.4, si è verificata alle 20.51 a una profondità di 2,9 km.
Nello stesso minuto è stata registrata una seconda scossa, magnitudo 1.2 a 1,9 km di profondità. Alle 20.54 il sisma più forte, di magnitudo 1.6 a 2,7 km, seguito da un ulteriore evento alle 20.58, ancora di magnitudo 1.2. L’epicentro di tutte le scosse è stato localizzato nell’area di Agnano-Pisciarelli, già conosciuta per la sua intensa attività geotermica.

La situazione è costantemente monitorata dalle autorità locali e dagli esperti dell’Osservatorio Vesuviano. Il Comune di Pozzuoli, attraverso un comunicato firmato dal sindaco Luigi Manzoni, ha confermato l’evento, rassicurando la cittadinanza che la situazione è sotto controllo.
Secondo il bollettino, sono stati rilevati nove terremoti di magnitudo uguale o superiore a 0.0, tutti localizzati nella stessa area, con una magnitudo massima registrata di 1.6 ± 0.3. Non si registrano danni a persone o edifici, ma la popolazione è invitata a mantenere alta l’attenzione e a seguire eventuali aggiornamenti. L’evento riaccende l’attenzione sulla fragilità dell’area dei Campi Flegrei, uno dei territori a più alto rischio vulcanico e sismico d’Europa.