Bimba sbranata dal pitbull, ora si spiega tutto: casa pulita prima del sopralluogo
La piccola Giulia, sbranata dal pitbull di famiglia ad Acerra, è diventata un angelo troppo in fretta, raggelando la sua comunità e tutti noi che abbiamo appreso quanto le è accaduto. Una storia forte, quella di Giulia, che non si può leggere se non con delle enormi pause, tra le lacrime.
Per lei, colpita dal pitbull di famiglia, non c’è stato nulla da fare. I morsi non le hanno lasciato scampo . Il padre Vincenzo Loffredo, oggi indagato a piede libero, ha fornito la sua versione dei fatti, dicendo di non aver visto l’esatto momento in cui Giulia è stata raggiunta dal cane ma di aver intuito cosa fosse accaduto dai segni dei morsi sul corpicino.
Dormiva e, quando si è risvegliato, la bimba era riversa in una pozza ematica. Ha provato a sottrarla al suo triste destino ma non c’è stato nulla da fare, è spirata ancora prima di raggiungere l’ospedale. L’appartamento è stato sottoposto a sequestro, in modo da consentire a chi indaga di eseguire gli opportuni rilievi.
Mentre le indagini continuano, mediante l’acquisizione di video delle telecamere di sorveglianza della zona, gli investigatori, a 360 gradi, continuano a passare a setaccio ogni singolo elemento utile, proprio per far luce sull’accaduto e per l’attribuzione di tutte le responsabilità del caso, sebbene nessuno possa ridare la vita a questa povera piccola, strappata all’affetto di chi le voleva bene in un modo tremendo quanto improvviso, che ha sconvolto milioni di italiani nelle ultime ore . In particolare, in queste ore, non si fa che parlare delle mura domestiche sequestrate.
Prima del sopralluogo, l’appartamento in cui la bimba è stata sbranata, è stato pulito. Vediamo insieme cosa è emerso, proprio in queste ultime ore.
A poche ore di distanza dalla celebrazione dei funerali della piccola Giulia, gli inquirenti continuano a indagare proprio per fare luce su quanto accaduto. Soffermandosi sulle parole di Vincenzo, padre della bimba, Giulia sarebbe stata morsa da Tyson, che è stato successivamente trasferito in un canile, senza che lui se ne accorgesse, in quanto dormiva. Solo al suo risveglio, l’avrebbe trovata agonizzante.
Vincenzo Loffredo , che è risultato positivo alla cannabis, lo ricordiamo, è indagato a piede libero. Le indagini sono state complicate dal fatto che la casa sia stata ripulita dai familiari, prima che gli inquirenti potessero effettuare un secondo sopralluogo.
Proprio questa pulizia prima del sopralluogo ha, inevitabilmente, alimentato sospetti di un inquinamento della scena del delitto, anche se l’avvocato ha precisato che non c’era alcuna intenzione di occultare prove.
Durante il secondo sopralluogo della Scientifica, l’appartamento in cui la piccola Giulia viveva è stato trovato pulito. Il legale del padre di Giulia, all’Ansa ha dichiarato: “Non so chi abbia ripulito l’appartamento , il mio assistito era in commissariato per l’interrogatorio, dove è rimasto fino alle 7 del mattino. Nell’appartamento sono andati la mamma della piccola, ed altri familiari. Loro hanno riferito al mio assistito che non c’erano sigilli quando sono entrati. Presumo che qualcun altro lo abbia ripulito in quanto era stato fatto un primo sopralluogo della scientifica, e la mamma di Loffredo è svenuta quando ha visto le tracce ematiche”.
Il legale ha precisato che il suo assistito non ha pulito l’appartamento , esclamando all’Ansa: “Una cosa è certa: Vincenzo Loffredo è stato dapprima in ospedale con la bimba, che ha portato lì in fin di vita, poi nel locale commissariato per l’interrogatorio, e quindi, accompagnato dalla polizia è andato nell’appartamento a prendere i cani che ha consegnato ai veterinari dell’Asl. Dopo di che è tornato in ospedale dove gli hanno effettuato gli esami tossicologici. Lui quindi, non ha pulito nulla”.