35 GRADI GIÀ A MARZO? L’ANNUNCIO SENZA PRECEDENTI
L’inverno che ci apprestiamo a lasciarci alle spalle sarà ricordato senza ombra di dubbio come il più caldo mai registrato sino ad ora in tutta Italia Il cambiamento climatico si fa sentire con effetti sempre più evidenti, portando a stagioni che si discostano dalla norma e che destano preoccupazione tra gli scienziati e la popolazione.
Un inverno così caldo non è ovviamente privo di conseguenze per l’ecosistema. In particolare, si segnalano conseguenze negative sulla produzione agricola. Inoltre, le scarse nevicate di quest’anno sui monti hanno diminuito notevolmente le riserve idriche.
Un possibile evento meteorologico straordinario si prospetta all’inizio della primavera astronomica, dal 21 al 23 marzo, con temperature che potrebbero superare i 30°C in Italia. Questa previsione è attribuita alla risalita di aria calda sub-tropicale dal nord Africa, in risposta a una forte ondata di freddo prevista per la penisola iberica, il Marocco e l’Algeria, con conseguente freddo anche nel Sahara occidentale.
Il cuore di questa ondata di caldo africano si concentrerebbe nel sud Italia, dove le temperature potrebbero raggiungere i 33-35°C, ben oltre le medie stagionali. Nonostante l’aspettativa drammatica, c’è disaccordo tra i vari modelli meteorologici globali, con molti che non condividono le proiezioni del modello GFS, suggerendo cautela nell’interpretare queste previsioni.
La meteorologia ci ricorda l’incertezza nell’anticipare eventi così estremi, ma rimanere aggiornati con le ultime previsioni è cruciale per adattarsi a qualsiasi cambiamento. Autorità locali e popolazione dovranno prepararsi ad affrontare questa ondata di caldo, sperando che le temperature non raggiungano i picchi previsti, sottolineando l’importanza della previsione meteorologica nella vita quotidiana.